Bonus ricerca e sviluppo 2020: requisiti, quando e quanto spetta?
Per stimolare la spesa privata in Ricerca e Sviluppo in modo da innovare processi produttivi e prodotti, garantendo la competitività futura delle imprese, il Ministero dello Sviluppo Economico, ha istituito con il DL 145/2013 il Credito di imposta R&S per le imprese e società che investono fino ad un massimo di 20 milioni di euro nelle attività di ricerca e sviluppo dal 2016 al 2020.Possono beneficiare del credito di imposta R&S, tutte le imprese a prescindere dalla forma giuridica, dalle dimensioni, dal settore ed economico e dal regime contabile fiscale che investono in attività di Ricerca e Sviluppo purchè siano imprese situate in Italia o residenti all’ estero, ma con stabile organizzazione sul territorio italiano.Il credito d’imposta può essere fruito in compensazione a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in cui sono stati sostenuti i costi per le attività di ricerca e sviluppo.Il Decreto dignità del 2018 ha stabilito che la misura dell’agevolazione prevede 2 differenti aliquote di credito d’imposta per ricerca e sviluppo in funzione delle diverse tipologie di spese, quindi in pratica:
- la misura del credito d’imposta per ricerca e sviluppo scende dal 50% al 25 % dell’eccedenza agevolabile.
- è previsto il credito d’imposta al 50% per alcune spese, quali ad esempio, quelle del personale titolare di rapporto di lavoro subordinato direttamente impiegato nell’attività di ricerca e sviluppo commissionate a terzi, solo per i contratti stipulati con Università, enti e organismi di ricerca con start up e PMI innovative indipendenti.
Quali attività entrano nel credito d’imposta?
Secondo il Decreto Destinazione Italia le attività che rientrano nel bonus sono:
- lavori sperimentali o teorici;
- ricerca pianificata o indagini critiche utili per la messa a punto di nuovi prodotti, servizi o sistemi o per il miglioramento dei prodotti esistenti;
- acquisizione combinazione e utilizzo di conoscenze di natura scientifica, tecnologica e commerciale;
- spese relative al personale impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo, anche per i lavoratori “non altamente qualificati”.
Quali spese rientrano nel bonus?
Le spese ammesse nel bonus sono i costi sostenuti dall’ impresa connessi direttamente alle attività di ricerca e sviluppo quali:
- costi del personale altamente qualificato e non impiegato in attività di ricerca e sviluppo allorquando il personale sia in possesso di un titolo di Dottore di Ricerca, di una laurea magistrale in discipline in ambito tecnico-scientifico, oppure sia iscritto ad un ciclo di dottorato presso un’Università italiana o estera e sia stato assunto dall’ impesa in qualità di impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo purchè l’attività venga svolta all’interno dell’impresa stessa.
- Quote di ammortamento, spese di acquisizione o utilizzazione di strumenti o attrezzature di laboratorio non inferiore ai 2 mila euro va inclusa purchè tali beni siano di proprietà dell’impresa e dalla stessa utilizzati, oppure, se acquisiti tramite locazione finanziaria vanno considerati i canoni di affitto nel limite dell’importo deducibile.
- Spese sostenute per stipulare contratti di ricerca con le Università, enti di ricerca o organismi equiparati con le altre imprese e start -up innovative, differenti da quelle controllate dall’impresa, italiane o residenti in uno stato UE o aderente all’ accordo sullo spazio economico europeo.
- Spese per acquisite competenze tecniche e privative industriali relative ad un’invenzione industriale o biotecnologica
- Costi sostenuti per la certificazione contabile nel limite di 5 mila euro.
A quanto ammonta il beneficio del credito d’imposta?
Il bonus è riconosciuto a ciascun beneficiario, per ogni anno fino all’ importo massimo di 5 milioni di euro, a patto però che:
- La spesa per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, sia per ciascun anno di imposta di almeno 30 mila euro;
- La suddetta spesa sia di tipo incrementale, e cioè che ecceda la media degli stessi investimenti effettuati dall’impresa nei 3 anni precedenti a quello in corso.
E’ possibile cumulare il beneficio con altre agevolazioni fiscali?
Si! il beneficio è cumulabile con:
- Superammortamento e Iperammortamento
- Nuova Sabatini
- Patent Box
- Incentivi alla patrimonializzazione delle imprese (ACE)
- Incentivi agli investimenti in Start up e PMI innovative
- Fondo Centrale di Garanzia.